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Tag: biologia marina

Balenottere, campionesse di efficienza

Quando caccia, la balenottera azzurra si limita a immersioni di breve durata. In questo modo consuma poco e riesce a conservare quasi tutta l’energia ricavata dal cibo

New entry nella casa reale dei granchi

Quattordici nuove specie giganti sono state scoperte nel Pacifico. Hanno chele specializzate per tagliare e spremere e dimensioni anche superiori ai due metri e mezzo

Bioluminescenza, quanti fuochi d’artificio negli abissi

Nelle oscurità oceaniche, vermi, meduse e gamberetti si accendono di verde e di blu per comunicare tra loro e per sfuggire ai predatori.

Una nuova alga nel Mediterraneo

Un'altra specie si aggiunge alla popolazione di alghe rosse del nostro mare. Si tratta della Leptofauchea coralligena

Vita in salamoia

Si può vivere anche in acque profonde e ipersaline. Ci riescono alcuni batteri catturati e studiati da un gruppo di ricerca italiano

Lo strano caso dello zoo Henry Doorly

La nascita di un cucciolo all’Henry Doorly Zoo di Omaha, nel Nebraska, è stato un evento eccezionale. Che ha attratto l’attenzione dei biologi marini...

Un robot per studiare il krill

Si chiama Autosub. E’ il robot sottomarino che scenderà nelle profondità dell’Antartico per studiare l’abbondanza e la distribuzione del krill. Ovvero del piccolo crostaceo...

Le balene del Mar Ligure

Il canto viene dalle profondità del Mar Ligure e conferma quella che finora era solo un’ipotesi:un’intera popolazione di cetacei abita quella zona di Mediterraneo. Non balene che vi migrano stagionalmente, dunque, ma creature che in queste acque vivono e si riproducono. Gli idrofoni dell’Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare hanno registrato il canto dei cetacei ininterrottamente dal settembre 1998 alla primavera 1999. Ora, dopo un anno di analisi, è arrivato l’annuncio ufficiale. E chissà che questa scoperta non sblocchi finalmente l’iter per l’istituzione del Santuario per le balene

La battaglia del ferro

Sui fondali degli oceani si combatte per il ferro, particolarmente difficile da reperire nei mari, e da questa lotta potrebbe dipendere l’equilibrio ambientale terrestre....

Un’idea in fondo al mare

Gli scienziati sono cauti: ma la scoperta potrebbe rivelarsi preziosa nella messa a punto di una nuova terapia anticancro. Chiave di tutto è la diatomea, un’alga monocellulare, accusata di avvelenare le uova dei copepodi, i microrganismi che se ne cibano. L’équipe di biologi marini di Napoli, Avellino e Trieste, che ha scoperto le proprietà killer della diatomea, ha annunciato un risvolto sorprendente della ricerca: le sostanze presenti nell’alga potrebbero inibire lo sviluppo delle cellule tumorali. Galileo ha intervistato Antonio Miralto, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio

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