Lo sappiamo, troppo sale fa male. Può aumentare il rischio di ictus e arresto cardiaco, ma anche di cancro allo stomaco e problemi renali. Ma non è tutto. Uno studio ha mostrato che una dieta ad alto contenuto di sale potrebbe indebolire il sistema immunitario, rendendolo meno abile a combattere le infezioni batteriche. Così dimostra uno studio condotto su modelli animali e volontari umani, pubblicato su Science Translational Medicine.
Troppo sale non fa bene al sistema immunitario
Gli scienziati hanno scoperto che una dieta ad alto contenuto di sale potrebbe indebolire alcuni “soldati” del sistema immunitario, in particolare le cellule chiamate neutrofili. Questi sono importanti perché difendono l’organismo da infezioni batteriche e fungine. In topi con un’infezione renale dovuta all’Escherichia coli un eccesso di sale peggiora l’infezione. Escherichia coli è la principale specie di batteri che formano il microbioma intestinale anche nell’essere umano: generalmente non sono patogeni anche se alcuni ceppi possono diventarlo. Sempre negli animali peggiorano anche le infezioni sistemiche dovute a Listeria monocytogenes, un batterio che può contaminare alcuni alimenti e causare listeriosi.
Troppo sale, cosa succede nell’essere umano
E ci sono prove che troppo sale faccia male non solo negli animali, ma anche nelle persone contro le infezioni. I ricercatori, infatti, hanno poi osservato cosa succedeva in 10 volontari sani che consumavano per un periodo limitato una dieta con molto sale, aumentando di 6 grammi il loro consumo quotidiano. L’idea è che più o meno i volontari assumevano la stessa quantità di sale giornaliera contenuta in due menu grandi al fast food. Anche in questo caso i neutrofili, cellule del sistema immunitario, digerivano meno bene i batteri dopo una settimana di questa alimentazione.
Inoltre, i livelli dei glucorticoidi, sostanze che metabolizzano il glucosio – erano più alti. Questi sono molecole, come il cortisone, che combattono l’infiammazione sopprimendo il sistema immunitario. Quindi anche in questo caso l’eccesso di sale sembra agire in qualche modo contro le difese immunitarie.
Come interpretare i risultati
I ricercatori sottolineano che è necessaria cautela prima di concludere che il sale sia collegato alle infezioni batteriche e che bisogna prima approfondire lo studio su volontari umani con infezioni. Inoltre, ancora non c’è una prova univoca e uno studio di qualche anno fa mostrava risultati opposti rispetto a questo. In ogni caso, lo studio fornisce una prima indicazione di questo potenziale collegamento. E cercare di ridurre il consumo di sale rimane, ancora una volta, un’indicazione valida per proteggere la salute – non solo contro le infezioni batteriche.
Quanto sale consumiamo (e quanto dovremmo)
Molte persone al mondo usano troppo sale nella loro alimentazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) riferisce che molti ne consumano dai 9 ai 12 grammi al giorno. Una quantità eccessiva e l’Oms raccomanda di abbassarla al massimo a 5 grammi al giorno. L’equivalente di un cucchiaino. Basti pensare che già numerosi alimenti che compriamo al supermercato contengono sale (formaggi, sughi, prodotti confezionati, per non parlare dei salumi). Ad essere sotto accusa, ricordano i ricercatori nel paper sono soprattutto i modelli alimentari della dieta occidentale, ricca di carne rossa, uova, burro e cibi confezionati. Ma è a nostra alimentazione in generale a essere troppo ricca di sale. Tanto che secondo l‘Istituto Superiore di Sanità siamo intorno ai 10 grammi al giorno, il doppio della dose massima raccomandata.
Riferimenti: Science Translational Medicine
Immagine: Bruno/Germany via Pixabay