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Un gene ci dirà chi rischia

Localizzato il primo gene ereditario responsabile dello sviluppo cancro ai testicoli. A scoprirlo è stato un gruppo di scienziati inglesi che ha pubblicato il...

Paralizzati da una proteina

E’ stata battezzata Nogo, ed è la proteina che impedisce di guarire dai danni al sistema nervoso. Di solito, quando un tessuto del corpo...

Videocamera con vista

Potrebbe essere finalmente possibile aiutare i ciechi a vedere. E’ quanto spiega William Dobelle, ricercatore del Dobelle Institute di New York in un articolo...

Vietate quei farmaci ai minori

Il 67 per cento dei bambini europei è curato con farmaci non sperimentati per l’uso pediatrico. Lo afferma, in un articolo pubblicato sul prestigioso...

Luci e ombre del gene che cura

A due mesi dalla sua morte, i medici hanno ammesso la causa del decesso di Jesse Gelsinger, affetto da una rara malattia ereditaria al fegato: una reazione immunitaria scatenata dalla terapia genica cui il ragazzo americano si sottoponeva. E hanno stabilito per la prima volta un rapporto diretto fra questo trattamento, ancora in via di sperimentazione, e la morte di un malato. In America la polemica è accesa, anche perché c’è chi è pronto a scommettere che altri casi simili siano stati messi a tacere. Galileo ha chiesto a Bruno Dallapiccola, presidente della Società italiana di genetica umana, di parlare dei rischi e delle prospettive di questa terapia

Nuove speranze contro l’epatite

Crescono le speranze di migliorare le terapie attuali contro l’epatite B e C. I dati incoraggianti sulla sperimentazione di nuovi farmaci arrivano dai recenti congressi dove gli specialisti di tutto il mondo hanno presentato il famciclovir e la lamivudina due nuovi principi in grado di debellare il virus senza effetti collaterali. E anche la messa a punto di un vaccino per l’epatite C non sembra più un miraggio. In Italia ci stanno lavorando delle équipe di medici di Milano dell’Università la Sapienza di Roma, ed entro i prossimi due anni potrebbe iniziare la sperimentazione sull’uomo

Un Giubileo di batteri

Tifo, colera, malaria, tubercolosi. Un pellegrinaggio di malattie infettive che potrebbe accompagnare quello dei fedeli in arrivo a Roma da tutto il mondo per il Giubileo. L’Italia non è un paese a rischio di epidemia, ma è comunque bene tenere presente alcune regole di igiene personale e alimentare. A dare le indicazioni per affrontare questa situazione è Eduardo Gatuzzo, presidente della società mondiale di malattie infettive, durante il congresso internazionale su “Antimicrobical Chemiotherapy in Clinical Practice”, questa settimana a Santa Margherita Ligure

Guerra totale ai superbatteri

I batteri stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici. Malattie che sembravano sconfitte, come la tubercolosi e la polmonite, tornano più pericolose che mai. Colpa delle troppe prescrizioni da parte dei medici, e di un cattivo uso da parte dei pazienti. Come difendersi? Limitando l’uso di questi farmaci, dicevano gli esperti. Ma Anthony Hart, dell’Università di Liverpool, con un articolo su Nature sostiene che il problema è assai più complesso. E spiega il perché a Galileo

Un cavallo di Troia contro i tumori

Una terapia rivoluzionaria per curare tumori in stato avanzato. Si chiama mini-allotrapianto, è basata sul trapianto di cellule progenitrici prelevate da un donatore compatibile e si pratica solo in quattro ospedali al mondo. Uno di questi è il San martino di Genova dove i pazienti prima dell’intervento vengono sottoposti ad una terapia di condizionamento particolare che rende la tecnica italiana un caso unico. Galileo ha intervistato l’inventore di questo nuovo metodo, Angelo Michele Carella, direttore del dipartimento di Ematologia dell’ospedale ligure

Le parole del pensiero

Controllare con le sole onde cerebrali il cursore di un computer per comporre una frase con la forza della mente. Ora è possibile grazie a un dispositivo messo a punto dai ricercatori dell’Università di Tubinga, in Germania. Il sistema richiede molto tempo, ma è affidabile e si può perfezionare. E per i malati di sclerosi laterale amiotrofica, pazienti che possono vedere e sentire ma non riescono a muovere alcun muscolo del corpo, si apre una speranza di spezzare l’isolamento in cui sono costretti a vivere. Galileo ha sentito uno dei ricercatori che ha partecipato al lavoro

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