Dalla Via Lattea all’intelligenza artificiale, passando per l’asteroide Ryugu. Nel mondo della scienza, anche le immagini aiutano a capire. Ecco, quindi, grafici, foto e video che raccontano le scoperte scientifiche di questa settimana, le più belle e interessanti che abbiamo voluto condividere con voi.
In un nuovo emozionante video l’agenzia spaziale giapponese Jaxa ha unito in sequenza le immagini riprese durante il touchdown, avvenuto lo scorso 11 luglio, dalla sonda Hayabusa 2 sull’asteroide Ryugu. Subito dopo l’atterraggio, la sonda giapponese ha “sparato” un esplosivo per riuscire a estrarre e prelevare campioni di materiale in profondità.
Ben undici specie di rane sono appena state scoperte e descritte sulla rivista Zookeys da due scienziati della Pontificia Universidad Católica del Ecuador. La scoperta, spiegano i ricercatori, è avvenuta nelle Ande ecuadoriane e le specie sono caratterizzate nel dettaglio sulla base di caratteristiche genetiche, morfologiche ed ecologiche. Nelle immagini vengono raffigurati alcuni esemplari della nuova specie Multicolored Rain Frog, che deve il suo nome alle eccezionali variazioni di colore di queste rane.
Il cacciatore di esopianeti della Nasa, il Transiting Exoplanet Survey Satellite (Tess), ha appena scoperto tre nuovi mondi in orbita attorno a una stella, chiamata Toi 270, che si trova a circa 73 anni luce di distanza dal Sole. La famiglia planetaria appena scoperta da Tess è composta da un pianeta “b” (TOI 270 b) principalmente roccioso, con raggio stimato in 1,2 volte quello della Terra, e altri due pianeti gassosi (“c” e “d”), grandi la metà di Nettuno. Questo sistema, spiegano i ricercatori, è un laboratorio eccellente per studiare e capire meglio come si formano e si evolvono i sistemi planetari. Lo studio su Nature Astronomy.
Una fantastica bicicletta a guida autonoma, guidata dall’intelligenza artificiale (Ia). A metterla a punto sono stati i ricercatori dell’Università Tsinghua (Pechino), che sulle pagine di Nature raccontano come la bici sia in grado di mantenere l’equilibrio da sola, aggirando gli ostacoli, grazie a un innovativo chip ibrido, chiamato Tianjic, che combina l’approccio della neuroscienza (ossia tenta di imitare il cervello umano) e l’informatica (che si serve di un computer per eseguire gli algoritmi di apprendimento automatico).
Misurando la distanza tra il nostro Sole e le migliaia di stelle pulsanti (chiamate Variabili Cefeidi) sparse per la Via Lattea, i ricercatori dell’Università di Varsavia sono riusciti a mappare la nostra galassia come mai finora: infatti, la loro nuova mappa tridimensionale, appena pubblicata su Science, “mostra che il disco della Via Lattea non è piatto. È deformato e distorto”, spiega il co-autore Przemek Mroz. “Questa è la prima volta che siamo riusciti a mostrarlo in tre dimensioni”.
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