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Nuove tracce del bosone di Higgs
Un Big Bang in bottiglia
Ricreare in laboratorio le condizioni del Big Bang tentando di fotografare una riproduzione in miniatura della nascita dell’Universo. E’ la sfida di Star, un esperimento audace appena iniziato al Brookhaven National Laboratory grazie al nuovissimo acceleratore di Particelle Rhic. Nella sua fornace, centomila volte piy calda del cuore del Sole, i fisici tenteranno di osservare come i quark si sono aggregati per dare vita alla materia che conosciamo. Nei giorni scorsi Tsung Dao Lee, premio Nobel per la fisica e tra i responsabili dell’esperimento, ha raccontato l’inizio dell’impresa alla Scuola internazionale di fisica subnucleare del Centro “Ettore Majorana” di Erice
Impulsi di luce contro Einstein
Impulsi di luce che appaiono oltre una scatola prima ancora di averla attraversata. E che alimentano il dibattito nella comunità scientifica sulla possibilità di superare il limite di velocità imposto da Einstein con la sua teoria della relatività. Accade a Princeton, nel New Jersey, a poche settimane di distanza dalla pubblicazione di un analogo esperimento condotto al Cnr di Firenze. La spiegazione, per ora, sembra salvare la teoria attuale. Ma su questo stesso filone di ricerca sono già al varo nuovi esperimenti che potrebbero minare definitivamente l’opera di Einstein. Ecco come
Il cielo svelato dall’aurora artificiale
La luce che superò se stessa
Fusione fredda: ritorno di fiamma
La Terra è più leggera
Particelle e Universo
Di cosa è fatta la materia oscura? Si riuscirà a osservare l’unificazione delle forze fondamentali? Quali nuove risposte verranno dalla cosmologia? Riusciremo a ricostruire i primi attimi dell’Universo? Tutto quanto bolle in pentola, dalle alte energie all’astrofisica
L’intrascurabile leggerezza della gravità
Prendete la Terra. Pulitela con cura da uomini, piante e animali e passatela in un gigantesco “tritatutto”. Raccogliete ora le briciole e pesatele: se seguite correttamente tutti i passaggi otterrete tremila miliardi di tonnellate in più di materia rispetto al Pianeta di partenza. E il paradosso è servito. “Tutto normale”, affermano però i fisici dell’Università di Washington autori su Physical Review Letters di uno studio che risolve l’enigma. E che prende le mosse dalla teoria della relatività di Einstein, per la quale la massa può trasformarsi in energia. Il risultato è frutto di due esperimenti incrociati: il primo guarda l’effetto dei laser sparati sulla Luna, l’altro studia un Sistema Solare in miniatura realizzato in un laboratorio di Seattle
Il neutralino della discordia
Una scoperta da Nobel, capace di scatenare gelosie e ripicche anche tra scienziati abituati a misurarsi con i misteri dell’Universo. La presunta cattura nei laboratori del Gran Sasso di particelle superpesanti, probabilmente i costituenti della materia oscura, è ora al centro di una disputa tra i fisici dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e quelli della University of California di Berkeley. Gli statunitensi, che gestiscono un esperimento concorrente a quello italiano, smentiscono i risultati del Gran Sasso. Ma sorge il sospetto che si tratti di una manovra per arrivare primi a Stoccolma